ACQUA ROSSA
Progetto con la scuola elementare di Acquarossa, 2021-2022
Le tre goccioline
C’era una volta una gocciolina di pioggia che scende da una nuvola proprio sopra il Molare. La gocciolina ha impiegato circa 7 minuti per arrivare proprio sulla cima del Molare a 2585 metri. La nostra gocciolina è scivolata lungo il prendio e improvvisamente è sparita in un buco della roccia calcarea. Lì è cominciato il suo lungo viaggio tra terreno, sassi e rocce. E cammina e cammina, come succede a voi quando andate a camminare con i vostri genitori, improvvisamente la gocciolina ha una grande sete e si guarda in giro per trovare qualcosa da bere. Ed ha avuto fortuna, ecco all’angolo di una bella roccia un bar che si chiama „Arsenico“. La nostra gocciolina si siede e comanda un bicchierone di arsenico che si beve piano piano.
Intanto che lei si disseta andiamo un po’ più in là in val Soia. La val Soia si trova proprio sotta l’Adula, che come ben sapete è la montagna più alta del Ticino, 3402 metri. Un’altra gocciolina è caduta da una nuvola e in 5 minuti si è trovata sul tetto di una cascina, è scivolata su una pioda e poi lungo il tetto e la parete di sasso ed è entrata in un anfratto di terreno. Anche questa gocciolina si mette in viaggio e cammina spedita verso il basso. Dopo qualche ora di cammino anche a questa gocciolina viene fame e sete e vede proprio all’angolo una pizzeria, la Pizzeria Ferro. Questa pizzeria è famosa per fare delle grosse pizze molto succulente. La gocciolina della Val Soia ne comanda una bella grossa e si mette a tavola con molto appetito.
Intanto che lei mangia andiamo un po’ più in là nel Lucomagno a Acquacalda. Per andare da qui ad Acquacalda ci vuole un’ora di strada, è abbastanza lontano da qui. Anche lì piove e una gocciolina cade da una nuvola e in 4 minuti atterra su un pino cembro. Il pino cembro è un albero che non cresce dappertutto, in Ticino se ne trovano solo nel Lucomagno. La gocciolina scivola adagio perché si vuol godere il profumo squisito di questo albero e anche lei entra tra le radici nel terreno. Avete già provato a scavare nella terra? La terra è calda o fredda? In superficie è fredda ma man mano che si scende verso il centro della terra diventa più calda. La nostra gocciolina che aveva freddo si scalda a poco a poco scendendo negli strati di terra e roccia e improvvisamente è come se avesse la febbre, la gocciolina scotta, 60 gradi di temperatura.
Si guarda in giro e vede altre goccioline come lei. Da dove vieni? Dalla Val Soia! E tu? Dal Lucomagno? E tu? e dopo essersi salutate decidono di riposarsi un momento dagli strapazzi del viaggio e si siedono ad un chiosco a bere una bibita energetica di sali minerali tra cui il manganese e calcite. E poi proseguono il viaggio e arrivano davanti a un portone custodito da un animale che può vivere sotto terra. Questo animale potrebbe essere una talpa ed ha come aiutante un lombrico. I due stanno facendo propaganda per un viaggio speciale nel paese delle meraviglie e le tre goccioline si lasciano convincere e la porta si apre. Si tratta di una specie di ascensore che sale velocemente e vista la velocità e il vento le goccioline si raffreddano un po’. Ora la lorio temperatura si abbassa a 25 gradi e si trovano in un grosso ruscello con tante altre goccioline felici per il viaggio in ascensore e improvvisamente escono dalla roccia proprio dove eravamo un momento fa, alla sorgente della Sciarina ad Acquarossa, il paese delle meraviglie!
E ora indovinate un po’ quanto è durato il viaggio delle goccioline del Molare, della Val Soia e di Acquacalda? Un’ora! Venticinque minuti! Tre ore! Rispondono i bambini. Ci ha messo più di quindici anni!!!
L’acqua rossa che sgorga in località Sciarina e Satro proviene da infiltrazioni d’acqua piovana e neve a 1600 metri in Val Soia o sui fianchi del Molare o, a detta di alcuni esperti, eventualmente anche dalla regione del Lucomagno (Acquacalda). Il tempo di transito dell’acqua è superiore a 15 anni.
L’acqua piovana scende nelle rocce evaporifeche permeabili e approfitta della faglia del Simano, (formato da rocce dure, gneis e paragneis), faglia che si trova sopra Acquarossa, per risalire rapidamente alla superficie.
Le acque nel loro viaggio all’interno della montagna raggiungono la profondità di 1500 metri e una temperatura vicina ai 60 gradi centigradi. In questa risalita l’acqua termale scorre relativamente in fretta preservando così buona parte delle sue caratteristiche fisico-chimiche, vale a dire una grande quantità di sali discolti e l’alta temperatura. Secondo esperti in materia si potrebbe forse aumentare questa temperatura e preservare ancora più sali minerali captando l’acqua più in basso.
Quando sgorga all’aria aperta la temperatura dell’acqua è di 25 gradi C.
A contatto con l’ossigeno l’acqua termale sedimenta spontaneamente e deposita un fango di colorazione arancio rosso, ricco di sostanze medicinali, tra cui ferro, manganese, stronzio, calcio e arsenico, fango che prima della chiusura delle terme nel 1971 era usato a scopo terapeutico.